Una storia lunga milioni di anni
Dolomiti Unesco
L’immensa varietà naturale, le pareti maestose, verticali che sfidano la gravità, le cime frastagliate con il caratteristico colore pallido e le sue forme fantasiose, bastioni e canaloni che conducono in discesa a rigogliosi pascoli, altipiani lunari e distese di boschi di conifere. Osservando le Dolomiti non ci si meraviglia di come abbiano portato il famoso architetto Le Corbusier a definirle “la più bella opera architettonica del mondo”.
Per raccontare la storia delle Dolomiti bisogna innanzitutto parlare di coralli, alghe calcaree e molluschi abitanti di un mare chiamato Tetide. Sono questi gli esseri che con il loro ciclo vitale crearono le meraviglie che oggi dominano il paesaggio di fronte ai nostri occhi. Una storia lunga 230 milioni di anni, prima che forze titaniche sollevassero questa meraviglia dai fondali oceanici.
Chiamate con il nome del loro scopritore, il geologo Déodat de Dolomieu, queste montagne oggi si innalzano con fierezza a più di 3000m in un territorio che con grande sforzo si é cercato di lasciare inalterato, contribuendo alla nomina di patrimonio naturale dell’umanità Unesco ottenuta nel 2009.
Dalla dichiarazione del comitato UNESCO si legge: “Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme scultoree che è straordinaria nel contesto mondiale. La geologia, esposta in modo superbo, fornisce uno spaccato della vita marina nel periodo Triassico, all’indomani della più grande estinzione mai ricordata nella storia della vita sulla Terra”
Oggi le Dolomiti sono conosciute in tutto il mondo e ogni giorno innumerevoli appassionati di sport e natura affrontano i loro crinali con gli sci, percorrono i loro sentieri panoramici e conquistano le loro pareti in arrampicata godendo dello spettacolo unico dell’enrosadira, quando all’ora del crepuscolo le cime delle Dolomiti si accendono di un rosso infuocato.